Il nuovo trekking cercherà di ripercorrere le vie battute da questi splendidi animali
La storia inizia sempre dal nostro piccolo maneggio a Ca' Maddalena in uno dei primi colli che aprono la strada all' Appennino.
Inizio col botto con una prima tappa della durata di 8 ore circa che ci vedrà impegnati nel raggiungimento della catena.
Dopo una prima parte collinare e pertanto relativamente agevole, saremo impegnati nell' attraversamento del M. di Montiego che ci proietterà dentro il sistema appenninico ed in particolare a nord del massiccio del M. Nerone.
Sosta in struttura ai confini col l' Umbria.
Sarà nel secondo giorno (6 ore circa) che ci immergeremo nei sentieri del M. Nerone per raggiungere, direzione sud, il paesino di Pianello che nonostante nemmeno questo sia riuscito a sfuggire allo spopolamento che il secolo passato ha colpito i paeselli appenninici, può ancora definirsi vivo e capace di essere custode di antichi mestieri come quello dell'antica manifattura di selle da equitazione.
Ancora diverse ore ci aspetteranno il terzo giorno (8 circa) nel quale lasciato Pianello ci butteremo nel bosco di Tecchie per arrivare prima a Cantiano poi a Chiaserna costeggiando il versante ovest del massiccio del Catria. Da sud, sotto il "corno" dello stesso monte, entreremo in un mondo dove qualche piccolo paesino prova invano a contrastare la prepotenza della natura.
Attraversato il borgo di Isola Fossara raggiungeremo poi quello di Coldipeccio per la meritata sosta.
Breve (3/4 ore) ma decisamente impegnativa la quarta tappa nella quale dopo l'ennesimo borgo, Pascelupo, risaliremo i ripidi pendii del M. Cucco con il suo mare di chiome di faggio a colorare di verde ogni cosa.
Anche qui gli uomini, ma questa volta quelli di fede, nel corso del tempo hanno cercato di lasciare il proprio segno e di scalfire il dominio della natura. Succede ad esempio con l'eremo di S. Girolamo, costruito sulla roccia in alto medioevo e ristrutturato da qualche decennio ospita oggi monaci eremiti.
Arrivo in località val di ranco per sosta in struttura.
Il quinto giorno lasceremo il massiccio del M. Cucco e i suoi irti pendii per procedere direzione est, Monte le Siere, dove strade bianche e praterie renderanno sicuramente più snello il procedere del nostro branco. Veloce attraversamento del fondo valle in prossimità dell' ennesima abbazia, quella di S. Emiliano, e risalita in direzione del paesello di Montelago per una totalità di 6 ore circa.
Ancora una prova di forza per i nostri animali che il sesto giorno affronteranno prima il M. Strega e poi il M. Val Canale attraversati i quali giungeremo per la sosta tappa in quello che, in questo pezzo di appennino, è il luogo per eccellenza del silenzio e del raccoglimento, lo splendido eremo di Fonte Avellana. (ancora 6 ore circa di cammino).
Giorno sette di relativo riposo. Dopo la mattinata dedicata a visitare l'eremo, partenza alla volta del paese di Frontone in cui giungeremo appena dopo un ora e mezza di sella. Sosta pranzo nella parte alta del paese, quella del castello, dalla quale godere di un panorama su tutta la provincia dai monti al mare e ripartenza per un' altra oretta di sella per raggiungere il punto sosta.
Ottavo giorno: un paio d'ore di strada bianca per raggiungere la riserva statale della gola del Furlo da sud, prima il M. Paganuccio con le sue praterie e i suoi cavalli poi i boschi per giungere a fondo valle nella famosa gola scavata dal fiume Candigliano.
Si riprende a salire dall'altra parte della gola sul M. Pietralata fino al rifugio posizionato vicino alla "testa del duce" (costruzione di epoca fascista che riproduce il profilo del duce visto da lontano) per la sosta di fine giornata (8 ore circa).
Ultimo giorno che in realtà trattasi di una mezza giornata nella quale risalito fino ai prati il M. Pietralata cominceremo la discesa per chiudere il cerchio di questo viaggio lungo ma, ci auguriamo, pieno!! pieno di tante cose belle che speriamo possiate portare dentro di voi e custodire nel tempo.